Tecnica e applicazioni


 

 

 

 

 

 

Cominciamo con un discorso generico. Anche se potrebbe apparire banale, direi, che prima di spendere centinaia di euro per un software costoso, sarebbe opportuno controllare quelli che vengono dati insieme alla fotocamera. A volte quei programmi, che vengono compilati dalle stesse case, hanno tutto quello che occorre alle esigenze più comuni.

Per citarne alcuni: OlympusViewer 3, Nikon Capture o Canon Digital Photo Professional.

 

 

La Storia

 

Per chi come me ha iniziato a lavorare dall'alba del digitale in alta risoluzione, si ricorderà di come era complesso anche solo l'approccio di un programma di fotoritocco. Quando nel 1993 introdussero il concetto di fotoritocco digitale la maggior parte dei fotografi erano restii ad entrare in questo mondo. La Metis Informatica, la prima realtà in Italia ad importare certe tecnologie, ebbe non poche difficoltà a far capire le potenzialità e il concetto stesso. Nei primi corsi che tenne la società, a cui partecipò anche lo scrivente, lo smarrimento era palpabile. Tutti si domandavano cosa poteva portare quella tecnologia. Le macchine di acquisizione (scanner) e i fotorestitutori erano sicuramente delle apparecchiature ostiche e complesse da apprendere nei loro funzionamenti e, dati i loro costi, anche proibitive economicamente.

Le case che producevano apparecchi di quel tipo non erano molte e tuttavia, Scitex, CSI, Optronics e Dicomed erano tra le più ambite. La Kodak cominciò a produrre il materiale sensibile specifico per la fotografia digitale che era basata ancora sulla pellicola. Dopo aver ottenuto il file da elaborare con lo scanner, bisognava operare sulla piattaforma di ritocco che era basato da una struttura che oggi farebbe sorridere ma all'epoca posso assicurare che era un "mostro". La work station era basato su di un processore Intel 256 che lavorava, udite udite, a 20 mhz. In compenso aveva una quantità di Ram quasi assurda: 1 gb; impensabile per i pc di quel periodo. Oltre al monitor che era da 27 pollici il sistema aveva in dotazione una "tavoletta" grafica grande come la scrivania con la sua penna della Wacom. Il software in dotazione era "Imaginator" che fu il precursore di molti programmi di editing. Imaginator era dotato anche di una parte vettoriale che consentiva di eseguire disegni e impaginazioni. La prima versione di questo programma prevedeva che il lavoro fosse svolto a finestre di 1024 px per 768 px, rendendo il lavoro macchinoso. La versione successiva corresse questa limitazione. La potenza di questa stazione con questo programma era sbalorditiva; riusciva a ruotare immagini da 256 mb (gigantesche per l'epoca) dell'ESA in 4 secondi netti. Per fare un paragone, uno dei Mac di allora, un file di quelle dimensioni forse lo caricava appena, se ci riusciva. Un altra caratteristica particolare rispetto anche ai sistemi di oggi, era quella che quando si faceva un intervento di ritocco, veniva salvata solo la parte che aveva subito la trasformazione, accelerando di fatto il lavoro, cosa ancora oggi impossibile dato che al momento del salvataggio si riscrive tutto il file. I tipi di file che venivano utilizzati non erano quelli comuni di oggi, a parte il TIFF. TGA, Scitex CT, CT2T, DRAS, DDES erano le estensioni che venivano utilizzati dai sistemi come la work station Unix che ospitava Imaginator. Non essendo multitasking, nonostante tutto, si poteva utilizzare solo per una operazione. Ad esempio se si stava scansionando, oppure scaricando un file, la stazione non poteva essere usata fino al termine dell'operazione. A proposito di scaricare, o scrivere, il sistema dell'epoca non prevedeva l'uso dei CD poiché ancora non esistevano. Si usavano dei nastri dati, o della Scitex da mezzo pollice o delle cassettine, ad esempio Exabyte (simili alle audio cassette) che contenevano i file. Era così primitivo il sistema all'inizio che se venivano salvati più file su di una stessa cassetta, per utilizzare il quarto file bisognava fargli leggere tutto il nastro fino li. Per scrivere ad esempio un file di Telespazio di 250 mb in Scitex CT ci si impiegava circa 50 minuti. Lo stesso file con CT2T solo 10 minuti, misteri dell'informatica. Tutto questo era un sistema affascinante e piuttosto avanzato con un limite obiettivo: casa fare del file elaborato? In quel momento il digitale era ancora un ibrido e occorreva passare ancora per la pellicola. Era in quella fase che entrava in gioco il fotorestitutore. Il Fire 1000 della CSI, era il fotorestitutore per eccellenza. Dotato di una fonte luminosa a base Xenon che alimentava il laser di scrittura, il Fire scriveva letteralmente sulla pellicola che poteva essere negativa, positiva o bianco e nero. Le impostazioni da eseguire ovviamente erano diverse per ogni pellicola, ma il risultato era impressionante. Dopo lo sviluppo della "stampa" da Fire 1000, ci si intratteneva con meraviglia intorno al risultato, prima di introdurre quello che ormai si definiva "Originale di seconda generazione", nei normali canali di lavorazione. Il resto era la classica procedura analogica.

Il vero salto di qualità si ottenne allorché la Durst progettò la stampante digitale a grande formato più performante in assoluto per prima. Il Lambda 130 concettualmente era avanti dieci anni, ma prima che la qualità raggiungesse quella tradizionale come saturazione di colore e nitidezza, ci vollero degli aggiustamenti. Da allora ad oggi l'informatica ha fatto passi da gigante e fra Microsoft e Apple si sono raggiunti livelli tali che la gestione di file anche giganteschi siano gestibili senza problemi.

© Lucio Caddeu 2013

 

Adobe Photoshop

 

Ecco il software per eccellenza di fotoritocco. Dalla versione 2.0 di quasi un ventennio fa, sono stati fatti dei progressi incredibili. I programmatori e gli sviluppatori hanno implementato questo storico software di incredibili funzioni, fin anche le applicazioni per il web. Dopo la versione CS6, Adobe ha deciso di dare una svolta storica che probabilmente farà scuola. Le nuove versioni denominate CC ovvero Creative Cloud, saranno caratterizzate dalla mancanza fisica del supporto. Adobe a partire da questa versione inaugura il concetto nuovo di software. A fronte del pagamento di una quota mensile, diversa se il contratto è annuale, si potrà utilizzare Photoshop e altri senza più pensare agli aggiornamenti.

Di tutti i programmi l'unico che potrà avvalersi ancora di un supporto fisico sarà Lightroom.

Per approfondire clicca qui

 

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Gimp

 

Ottima alternativa a Photoshop per chi non può o non vuole sborsare centinaia di euro l'anno per il programma di Adobe. The Gimp è infatti open source, e a parte la solita donazione volontaria non si paga. Le limitazioni più evidenti si fanno sentire nella gestione del colore, però, a meno che si debbano utilizzare le lavorazioni per l'editoria e quindi si deve avere la possibiltà di lavorare in CMYK, rimane un ottima possibiltà di produzione.

Dopo aver segnalato diversi inconvenienti con il sito che distribuiva il programma, Jernej Simončič, che fornisce i pacchetti di installazione, li carica sull' ftp direttamente, e da lì saranno distribuiti automaticamente. Per scaricare Gimp 2.8

 

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Adobe Lightroom

 

Fin dalla sua apparizione questo programma ha fatto proseliti di utenti. Fra i più usati dai professionisti dell'immagine, Lightroom rappresenta il software basilare per la gestione delle fotografie. Giunto alla versione 5, ora supporta nuovi profili di obiettivi e 19 nuovi modelli di fotocamere. Questo aggiornamento aggiunge inoltre nuove funzionalità, tra cui un cursore per la regolazione dei contorni per lo strumento Pennello correttivo al volo e altro ancora. Ottimo anche stand alone se non si ha necessità di editing avanzato di fotoritocco.

Approfondimento

 

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Raw Therape

 

L'alternativa a Lightroom è l'ottima Raw Therapee. Il software open source, è un potente alleato nello sviluppo dei file raw di ogni casa. Nonostante la natura open, Raw Therapee, giunto alla versione 4,  sorprende per la qualità di produzione. Ad ogni file salvato aggiunge un file .psr, un equivalente xml dove permette di conoscere le varie modifiche eseguite dal software di ogni singolo file. C'è anche un manuale in Italiano tradotto dalla community scaricabile in pdf o word

Per scaricare il software: http://rawtherapee.com/downloads

 

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Tecnica e applicazioni:

 

La Storia

Adobe Photoshop

Gimp

Adobe Lightroom

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Per chi vuole approfondire

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